Tralasciamo la descrizione del viaggio di trasferimento tra il Marocco e la Mauritania in quanto asfalto, lo abbiamo fatto in 3 giorni. 9/02/2024
Il nostro viaggio inizia dal momento in cui ci avviciniamo alla frontiera Mauritana dopo 5 ore di snervanti adempimenti necessari per uscire dal Marocco. Ad attenderci troviamo il nostro contatto Hamida con il quale preventivamente avevamo preso accordi. L’espletamento delle formalità di polizia e di dogana si risolvono nel giro di tre ore dopodiché seguiamo l’asfalto fino a Boulenoir per poi prendere la pista che ci porterà verso Tmeimichat .Dopo qualche chilometro di pista ci fermiamo a fare campo. Il giorno seguente proseguendo verso nord raggiungiamo la pista della ferrovia e il villaggio di Aghoueyyit, qui incontriamo il sindaco del paese cui lasciamo un paio di borse di vestiti da donare alle famiglie più bisognose. Proseguendo verso Ben Amira incontriamo il treno, il famoso treno che da Zouerat porta i minerali fino Nouhadiou, approfittiamo di una fermata per fare la foto di rito sul treno più lungo del mondo. Dopo aver passato la notte in un bellissimo campo tra le piccole acacie del Canyon che passa in mezzo ai monoliti di Ben Amira ci apprestiamo a partire lungo la pista e ti porterà ad Atar. Giunti ad Atar acquistiamo frutta e verdura in una bancarella del centro , qui scopriamo che i venditori locali cercano di fare tutto per spillare soldi ai turisti. a titolo di esempio qualche chilo di arance e un po’ di altra verdura costa la bellezza di 25 € , anche dopo vivace trattativa. Almeno pensiamo di aver contribuito alla felicità del venditore. Comunque bisogna diffidare, non tanto per i soldi ma semplicemente per il fatto di far credere che il turista sia uno sprovveduto da spennare.
Procediamo quindi verso Chinguetti su una pista di Tole ondulè infernale, tanto che Tony dice che se doveva distruggere l’auto poteva farlo a casa con la mazza.. Raggiunta Chinguetti ci fermiamo all’ hotel camping che si trova all’inizio del paese. Nel campeggio ci siamo solo noi ma poi arrivano altre auto di turisti e lavoratori locali, mangiamo nel campeggio e tutto sommato la sistemazione non è male. Il giorno seguente dopo aver visitato la città vecchia e la biblioteca di Mahmoud partiamo alla volta di Ouadane su una gradevole pista sabbiosa lungo il letto del fiume. Raggiunta la cittadina reintegriamo le scorte di carburante e quindi partiamo alla volta del di El Reched . Il cratere visto da Google Earth è molto diverso da quello che si vede realmente , essendo molto largo di diametro non riusciamo fisicamente a capire la grandezza di questo cratere che è soggetto a diverse interpretazioni: c’è chi dice sia dovuto alla caduta di una meteora, altri dicono che sia un vulcano spento, altri fanno riferimento alla città di Atlantide. Passiamo la notte in una piccola oasi ai bordi del punto principale del cratere . Di buon mattino partiamo alla volta di El Ghallouiya, è un percorso interessante molto bello con sabbia molto soffice che ci invita anche correre. In prossimità di El Ghallouiya entriamo in un Canyon e troviamo diverse pitture rupestri, forse non sono belle come quelle dell’Algeria o della Libia ma comunque fanno capire che in questi luoghi qualche millennio fa c’era vita, acqua e pastorizia. Visitiamo anche un forte che pare sia stato costruito per un evento cinematografico e poi lasciato lì ad uso militare per il controllo dei confini con il Mali e la protezione dall’incursione dei predoni. Ora è completamente disabitato e in abbandono. Passiamo la notte nei paraggi e quindi proseguiamo verso El Beyyed. Anche oggi il nostro percorso si effettua prevalentemente nel letto di un oued e lungo questo fiume stagionale possiamo procedere piuttosto spediti in quanto è coperto di sabbia abbastanza regolare.
Raggiungiamo il paese di El Beyyed e qui ci viene incontro il maestro di una scuola elementare che visitiamo. Scopriamo che questo è l’unico maestro della scuola e in un’aula fa lezione per la prima e la seconda elementare mentre in un’altra aula ci sono la terza e la quarta . Ci sono diversi ragazzi dentro a queste classi che ci danno il benvenuto e noi doniamo loro alcuni dolci e facciamo una piccola offerta al maestro perché possa acquistare cose che lui ritiene necessarie per questa struttura scolastica. All’uscita ci viene incontro una persona anziana che ci propone di visitare il suo museo personale, scopriamo che questo signore si chiama Yeslem Ould Bouailla ed è molto rappresentato nel libro guida di Gandini che abbiamo con noi. Questo signore ci fa vedere il suo museo personale in cui sono esposte delle punte di freccia, delle macine, dei pestelli e tante altre cose che lui amorevolmente nel corso degli anni ha accumulato in questa fatiscente costruzione.
Riprendiamo poi il nostro cammino che ci porta ad Atar, qui ci fermiamo nel campeggio che è di proprietà di un olandese , a nostro avviso anche poco simpatico. Pernottiamo in questa struttura tutto sommato abbastanza ben tenuta dato il posto. Il giorno seguente prendiamo l’asfalto verso Nouachott e poco prima dell’ingresso in città entriamo nella pista del banco Banc D’aguin e facciamo campo. L’indomani proseguiamo sul bagnasciuga, troviamo numerose tipologie di uccelli, villaggi di pescatori con le variopinte lance da pesca, e acquistiamo del pesce da uno di questi pescatori. Durante il percorso sulla spiaggia vedo una persona spuntare dalle dune mi fermo e con grande meraviglia trovo l’amico Stefano Fazzini che è in attesa di un gruppo che arriva dall’Italia. Neanche se ci fossimo dati appuntamento saremmo riusciti a trovarci in quel posto a quell’ora; ci lasciamo cordialmente con un arrivederci in Tunisia. Durante la corsa sul bagnasciuga avvistiamo lo scheletro di una balena, Tony provvede a sezionare una vertebra che poi si porterà in auto, nonostante sia in decomposizione da diverso tempo il midollo rilascia un odore sgradevole e sarà oggetto di visita dei vari gatti che troveremo nei vari campeggi. A mezzodì accendiamo il fuoco per avere delle braci e dopo aver pulito il pesce lo cuciniamo: ci concediamo una gustosa grigliata.
Il mattino successivo lasciamo il Banc D’arguin per recarci verso la frontiera Mauritano Algerina, contiamo di fare campo prima di arrivare in frontiera ma è salito un vento fortissimo così decidiamo di arrivare al Border per vedere se riusciamo a passare entro sera. Purtroppo la frontiera chiude avanti a noi alle 18 e così lasciamo le auto in fila davanti alla sbarra in modo da essere i primi l’indomani mattina. Troviamo un grazioso hotel in cui ceniamo e passiamo la notte. il mattino successivo in un paio d’ore lasciamo la frontiera Mauritana e anche quella marocchina. Risaliamo il Marocco in quattro tappe e una di queste la utilizziamo per visitare la Plage blanc molto apprezzata da chi non c’era mai stato. Arrivati a Essaouira non poteva mancare il pranzo di fine viaggio a base di aragosta. Mercoledì 21/02/2024 prendiamo il traghetto che in due giorni e mezzo ci porterà a Genova. Hanno partecipato Francesco Fanchin – Calgaro Franco – Antonio Grigolato – Gian Antonio Cunial- Renzo Grego- Vincenzo Bertieri.