Siamo partiti il 16 Aprile dall’Italia. Dopo 20 ore di navigazione e un trasferimento in Tunisia alle ore 10,00 del 19 eravamo in Frontiera Libica.
Al confine abbiamo incontrato l’amico Hassan che ci ha aiutato nelle prtatiche doganali siamo partiti alla volta di Nalut ove abbiamo riempito i i serbatoi, è piacevole fare rifornimento quando il carburante costa qualche centesimo di €., Benzina o Nafta (come la chiamano loro) non c’è differenza. Il governo per limitare il contrabbando ha imposto l’apertura alternata dei distributori e non si possono riempire i serbatoi ausiliari; poco importa il rifornimento totale lo abbiamo fatto prima di entrare nel deserto.
Il ns. primo contatto con la sabbia è qualche decina di Km prima di Seba dove iniziamo a seguire la traccia verso i Laghi. Raggiungiamo prima il Gabroun (dove facciamo il bagno galleggiando come sul mar Morto) , poi Um El Ma e a seguire il Mandara. la guida su sabbia e i magnifici paesaggi rendono felici gli equipaggi. La bellezza dell’immeìnsità del deserto è impagabile
Riprendiamo l’asfato a Tekerkiba e percorriamo qualche Km fino a Germa dove prendiamo la pista verso il Mathendush. L’hamada è poco frequantata e le vecchie piste non sono il massimo confort per uomini e auto: raggiungiamo comunque l’oued ove troviamo pitture, incisioni, graffiti ecc,: restiamo qualche ora e fotografiamo il più possibile. Magari non saremo degli storici o degli archeologi, ma sicuramente comprendiamo che in passato (circa 10.000 anni fa) questo luogo era abitato ed era molto fertile.
Riprendiamo il ns. percorso verso Uan Casa e quindi l’Akakus. Ad un certo punto arriviamo in una grande radura, molto caratteristica e di piacevole visione, ma veniamo fermati da una pattuglia militare. In questo luogo le forze operative speciali (R.I.B. 87) della sicurezza nazionale stanno facendo le esercitazioni. iIns. accompagnatori chiedono l’autorizzazione al transito, questa ci viene concessa ma niente foto o filmati. Proseguiamo in mezzo ad una fila immensa di fuoristrada armati e mezzi blindati.
Raggiugiamo un villaggio in cui troviamo un gruppo di famiglie cui consegnamo degli indumenti, scarpe e gicoattoli per i bambini, gesto che ci rende felici e consapevoli di aver fatto un’opera buona.
Ammiriamo le formazioni rocciose a forma di Arco, Clavicola e altri simboli, i colori sono molto accesi, la sabbia sembra rossa, le rocce danno l’impressione di un paesaggio lunare: stiamo ammirando tutto questo e mentre ci prepariamo al bivacco veniamo raggiunti da una decina di Fuoristrtada militari. Con sorpresa che veniamo a sapere che Saddam Haftar ( il comandante delle Forze Armate del governo di Bengasi) ha voluto incontrarci. Dopo che Hassan Alnaku ci ha presentati e che il ns. capo Francesco ha stretto la mano al Generale facciamo una foto di gruppo, una domanda ci sorge spontanea: è venuto a incontrarci per farci capire che la Libia ha bisogno di ritornare al Turismo, lo ha fatto per farci capire che la siscurezza è garantita o lo ha fatto per propaganda personale? A noi interessa solo aver incontrato una persona di alto spessore che è voluta stare con noi anche solo per una manciata di minuti. Prima dell’imbrunire i militari ci hanno lasciato e così abbiamo allestito il campo, tutti con un episodio particolare da ricordare.
Usciamo dall’Akakus e ci dirigiamo verso Al Wainat, riempiamo nuovamente i serbatoi e quindi prendiamo l’asfato verso Ghat. dopo qualche decina di Km. entriamo nell’erg e costeggiamo delle dune alte. Qualcuna la oltrepassiamo per la gioia degli appassionati della guida. Ad un certo punto lasciamo la sabbia per prendere una pista di sasso che ci porterà nel magnifico labirinto del Maghridet. Un paesaggio incantato
Restiamo senza fiato e senza parole nel vedere questo bellissimo luogo in cui rocce e sabbia hanno costruito un labirinto meraviglioso: facciamo campo in un grande spazio e iniziamo a fare foto in tutte le direzioni: questo posto vale da solo un viaggio.
Il giorno successivo riprendiamo la via del ritorno che in 4 giorni ci riporterà in Tunisia e quindi a casa. Qualcuno si è già prenotato per il prossimo anno: sempre LIBIA.